L’incontro tra la cucina di Venezia e la birra…

Abbiamo deciso di dedicare un articolo alla nostra amatissima terra, alla città più bella al mondo, capitale di uno degli imperi storicamente più gloriosi e longevi, patria di alcune prelibatezze culinarie tra le più conosciute ed apprezzate in tutto il mondo:

VENEZIA

Cosa c’entra Venezia, capoluogo della regione del Veneto e patria internazionale del buon vino, con la nostra amata birra?

Abbiamo voluto rendere omaggio ai piatti della nostra cultura, affiancandoli a delle produzioni birrarie del nostro birrificio locale BAV – Birrificio Artigianale Veneziano.

Saremo stati all’altezza di tale arduo compito? Non vi resta che scoprirlo!

Le produzioni di BAV – Venice in Pattern Edition

Il birrificio

Il Birrificio Artigianale Veneziano (più comunemente chiamato BAV) nasce nel 2012, da un gruppo di amici ed appassionati con l’intento di creare delle ottime birre artigianali con carattere e con un’identità.

Il nome però non è soltanto una formalità: questo birrificio infatti si chiama “Veneziano” proprio perché seppur di giovane età, risulta essere il più importante e più strutturato birrificio della provincia, tra i pochissimi presenti.

Due sono le linee di birra da loro prodotte: una linea classica (principale) e una linea stagionale. Nel nostro caso però non abbiamo scelto né una né l’altra, seppur validissime, preferendo una Limited Edition molto speciale e legata maggiormente al territorio veneziano: Venice in Pattern.

Si tratta di tre birre in edizione limitata, “vestite” da una grafica tutta nuova ed originale grazie al progetto “Venice in Pattern” (clicca per maggiori info) in cui si racconta la storia ed il significato di alcuni simboli architettonici di Venezia.

L’amore condiviso per Venezia fa incontrare BAV e Venice in Pattern nel 2019.
Nasce così la collaborazione con l’intento di promuovere l’isola, attraverso il Palazzo Veneziano, simbolo della città che come la birra va esplorato in tutte le sue sfumature.
Si parte dalla Porta ad acqua, elemento che connette la città alla dimensione privata, si passa poi alla Polifora, finestra dotata di un numero indefinito di luci e affaccio principale del Palazzo sulla città. Infine il Coronamento, l’attacco al cielo del Palazzo Veneziano, vero e proprio skyline della città.

Tre nuovissime birre affiancate da tre elementi iconici della città più bella del mondo, a cui abbiamo deciso di abbinare tre piatti storici della cultura veneziana sottoforma di “cicchetti”.

I cicchetti sono degli stuzzichini gustosi e veloci da mangiare, consumati nei secoli scorsi dai pescatori di rientro dal mare.
Negli ultimi decenni a Venezia il cicchetto è diventato un must, addirittura una moda! Ad esso viene abbinata “un’ombra de vin”, ossia un bicchierino di vino. Questo nome sembra derivi dall’antica abitudine dei mercanti di piazzare i banchi all’ombra del campanile di San Marco per evitare che il vino si scaldasse!
Sono molti i bacari (osterie) dove è possibile trovare il cicchetto che varia a seconda del prezzo, del locale e del periodo dell’anno. Oggi vi mostreremo i più comuni oltre che i nostri preferiti! Affiancati, ovviamente, da delle “ombre de bira” molto speciali….

Per saperne di più continuate a leggere il nostro articolo!


Pane e sopressa – Dry Hopped Pilsner

Pane e Sopressa – Dry Hopped Pilsner
Il piatto:

La Sopressa è un salume tipico della tradizione culinaria veneta. Per l’impasto si utilizza carne di maiale: spalla, prosciutto, capocollo ed il lardo. Si macina a grana media, si condisce con pepe, sale ed altre spezie (in alcuni casi anche l’aglio). Dopo averlo insaccato nel budello del bovino, lo si lega e si mette ad asciugare ed a maturare per circa 5 giorni, anche se in cantina la stagionatura può durare per alcuni mesi.

Da anni “Pane e sopressa” è un must nelle cicchetterie veneziane, piatto autentico della nostra terra data la diffusione fin dai secoli scorsi dell’allevamento dei maiali nelle tenute contadine del territorio. Un piatto semplice e veloce, che riempie lo stomaco ed invita la bevuta. Per questo abbiamo bisogno di una birra che…. scenda bene!

Pane e Sopressa – Dry Hopped Pilsner
La birra:

Per questo abbinamento abbiamo scelto una pils leggera e beverina, ricetta classica ma con l’aggiunta in dry hopping di luppoli da tutto il mondo: America, Germania e Nuova Zelanda. Insieme creano un aroma fresco ed estivo, senza eccedere particolarmente nell’amaro. Una birra da bevuta perfetta per ripulire la bocca dalla sopressa, molto sapida e grassa in bocca. Un test d’abbinamento difficile da interrompere!

A sinistra un esempio di porta d’acqua a Venezia (Foto di Desy Boato) – A destra la grafica di “Venice in Pattern”
La grafica: LA PORTA D’ACQUA

Le porte d’acqua a Venezia erano nei secoli scorsi le principali entrate di case e palazzi. Si trovano lungo i canali della città per permettere il rientro in casa ai proprietari o per far entrare le merci necessarie al sostentamento. Data la loro importanza, le porte d’acqua erano fondamentali e venivano chiuse e mantenute in ottima efficienza.

A Venezia infatti, se le strade sono i canali e le automobili sono le barche, le porte principali dei palazzi sono proprio le porte d’acqua…..


Baccalà con polenta – Hoppy Blanche

Baccalà con polenta – Hoppy Blanche

Il piatto

L’origine del baccalà ha una storia antichissima ed arriva da molto lontano!

Nel 1432 il patrizio veneziano Pietro Querini, partì al comando della Querina, vascello mercantile veneziano, da Creta con destinazione le Fiandre.

Dopo un lungo viaggio la Querina arrivò allo Stretto di Gibilterra dove una violenta tempesta la distrusse lasciandola in balia del mare e dei venti per ben 3 mesi. Parte dell’equipaggio riuscì, con una scialuppa, a mettersi in salvo arrivando all’arcipelago norvegese delle Lofoten, dove furono soccorsi da alcuni pescatori dell’isola di Rost.

Querini, incantato da quelle terre e dall’ospitalità dei norvegesi, rimase particolarmente colpito dal pesce simbolo della Norvegia: lo stoccafisso.

Qualche mese dopo il patrizio Querini ripartì per Venezia portando con sé 60 stoccafissi essiccati ed all’arrivo a Venezia il pesce venne subito apprezzato dai veneziani per la sua bontà e per la sua lunga durata, utile nei lunghi viaggi in mare dove la conservazione del cibo era un notevole problema.

A distanza di più di mezzo secolo il baccalà resta uno dei piatti tipici della tradizione veneta (in particolare quella veneziana e vicentina) e lo stoccafisso continua ad essere importato dalla lontana Norvegia. La cucina veneta prevede 3 preparazioni: in “tocio” (col sugo di pomodoro), alla vicentina o mantecato. Quest’ultimo è stato la nostra scelta!

Il baccalà mantecato viene cotto e ridotto in crema con abbondante olio, prezzemolo e aglio. Posto sopra un crostino di pane o molto più spesso sopra un pezzo di polenta abbrustolita, è probabilmente il cicchetto per eccellenza della cucina veneziana, immancabile in ogni osteria o locale!

Baccalà con polenta – Hoppy Blanche

La birra

Fresca, beverina e con un finale speziato. Per questo abbinamento abbiamo scelto la Hoppy Blanche, prodotta con buccia e succo di arance fresche siciliane biologiche e profumatissima grazie al Nelson Sauvin, luppolo neozelandese, fruttato e dolce.

Si presenta chiara e con un corpo speziato (degno dello stile blanche), ad accompagnarsi perfettamente con il gusto forte e deciso del baccalà.

Una lotta di gusto e sapori decisi tra questa birra ed il baccalà che ha come vincitore il luppolo. Un perfetto rimedio contro la sete e un reintegratore per il corpo… e per lo spirito!

A sinistra un esempio di polifora a Venezia (Foto di Desy Boato) – A destra la grafica di “Venice in Pattern”

La grafica: LA POLIFORA

La polifora è una finestra tipica dei grandi palazzi veneziani.

Si presenta come una multipla apertura posta in corrispondenza dei saloni principali, divisa da collonnine e/o pilastri di numero variabile in base alla grandezza (pentafora con 5 aperture, esafora con 6 aperture, ecc..).

Diffusi nelle cattedrali gotiche del Nord Europa (vedi ad esempio Notre-Dame du Sablon a Bruxelles), non a caso furono riprese nelle architetture veneziane, probabilmente viste da qualche viaggiatore della Serenissima in uno dei suoi viaggi esplorativi…


Sarde in saor – India Pale Ale

Sarde in saor – India Pale Ale

Il piatto

Le Sarde in saor sono uno di quei piatti poveri diventato con il tempo il simbolo della cucina veneziana. Le prime notizie di questa ricetta si hanno nel lontano 1300 e sembra che il piatto sia nato proprio dall’esigenza dei marinai veneziani di conservare il pesce durante le lunghe traversate in mare. In mancanza al tempo di frigoriferi, le cipolle e l’aceto permettevano di mantenere per diversi giorni il pesce commestibile. Anticamente si usavano anche molte spezie, come garofano, cannella, pepe e coriandolo. Questo piatto è tradizionalmente cucinato per la festa del Redentore, che cade la terza domenica di luglio.

Preparate come da ricetta antica con uvetta e pinoli, vengono solitamente accompagnate da un ottimo bicchiere di vino bianco. Noi però lo sapete, questa volta vogliamo qualcos’altro nel bicchiere..!

Sarde in saor – India Pale Ale

La birra

Con un piatto così sostanzioso come le Sarde in saor, abbiamo bisogno di contrastare la sapidità delle sarde, la dolcezza dell’uvetta e l’acidità della cipolla. Per questo abbiamo scelto una IPA amara e profumata, ma con note che ricordano la frutta tropicale ed una morbidezza al palato marcata, che la avvicinano ad una spremuta di frutta.

Una nota amara in bocca che contrasta i gusti molto diversi e forti che troviamo nel piatto e stimola l’appetito, con un amaro non troppo intenso che risulterebbe coprente e alla lunga stancante. Le note tropicali fanno il resto, invitando la bevuta nelle calde sere d’estate…. come quella del Redentore!

A sinistra un esempio di coronamento a Venezia (Foto di Desy Boato) – A destra la grafica di “Venice in Pattern”

La grafica: IL CORONAMENTO

Sulla parte alta degli edifici veneziani, anche detto “attacco al cielo”, troviamo il coronamento a chiude metaforicamente la facciata, elevandola, dandole grazia e slanciandola verso l’alto.

Il coronamento chiude e conclude con stile l’opera: nel caso di Venezia si conclude un edificio, nel nostro caso si conclude una fantastica degustazione!

Pane e Sopressa – Baccalà con polenta – Sarde in saor

Abbiamo cercato con questeo articolo di rendere onore alla nostra amata terra ed in particolare alla nostra amatissima Venezia.

Ringraziamo per la collaborazione birraria BAV che con le sue ottime birre ci ha accompagnato in questo viaggio culinario e “Venice in pattern” che ci ha fatto conoscere particolari architettonici di Venezia che non conoscevamo!

Se vi è piaciuto questo articolo e vorreste vedere degli abbinamenti con le specialità del vostro territorio, contattateci tramite il form Contatti, commentando questo articolo o tramite la nostra pagina Instagram The Luppolo Explorer.

Saremo felici di collaborare con voi, trovare il birrificio giusto e creare un articolo che esalti le specialità e la storia della vostra città… con le birre giuste al proprio fianco ovviamente!

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