Budapest, la perla del Danubio

Budapest… la città che non ti aspetti.

Erratamente sottovalutata, ha tutte le caratteristiche per essere considerata una della migliori città d’Europa, per stile di vita, storia, cultura e movida.

Con l’impagabile potere di aumentare le aspettative di viaggio, dato che noi stessi non pensavamo di trovarci di fronte ad una tale bellezza!

La sua scena brassicola artigianale è a livelli molto alti, a soddisfare ampiamente la sete dei beer lover giramondo come noi.

Non resta che iniziare la beer-exploration!

In attesa dell’iconico tram, appoggiati al Liberty Bridge, proviamo Horizont Brewing.

Grande nome del panorama ungherese, con un core range di tutto rispetto e chicche speciali.

Rientra in quest’ultime “Black Forest” della Sour Series, ispirata all’omonima torta.

Si tratta di una sour ale barricata in botti di vino rosso della cantina ungherese BOCK, prodotta con purea di fragole, amarene e vaniglia.

9.9% alcolici e un mix sour-dolce disarmante.

Birra da contemplazione, consigliabile abbinarla a qualche cibo (possibilmente non dolce!) visto il corpo tutt’altro che facile.

La strada è ben definita.. in questa città non si scherza!

Allontanandoci dalla riva del Danubio, ci addentriamo nel quartiere VII, famoso per la movida e per i locali più moderni e stilosi dell’intera città.

Non solo ristoranti, ma anche qualche negozio da beer nerd, che non ci dispiace mai incontrare nel nostro percorso.

Csakajósör  – Only Good Beer rappresenta uno dei migliori beershop di Budapest, un’esperienza pluriennale e una vastissima quantità di referenze ungheresi e mondiali.

L’ambiente è molto informale, ma non aspettatevi un’accoglienza calorosa da parte dello staff o dal proprietario.

1° prova, ampiamente superata: birrificio Brew your mind, in grande ascesa, esperto in luppolature pesanti

È una di questa la sua Endless Waves, un’Imperial IPA di 7.7%.

Decisa, hazy al punto giusto, un livello di amaro ben bilanciato. Una gran bella bevuta!

Ci saremo limitati ad una sola birra? Assolutamente no!

Non lasciamo il beershop “Csakajósör” senza prima aver provato almeno un’altra birra.

Rimaniamo questa volta a Budapest, dove poco fuori città nasce nel 2017 il birrificio Fehér Nyúl Brewery.

Una vastissima gamma di birre (davvero enorme!), senza paura di osare con qualche esperimento birraio.

E’ il caso della “Other Side”, un’Imperial Pastry Stout da 9.3% con aggiunta di noci pecan.

La nota alcolica è evidentissima, forti note di caffè, una schiuma densa e compatta, bevuta non troppo liquorosa, un gusto che ricorda moltissimo la nocciola.

Ora siamo soddisfatti, possiamo continuare ad esplorare la città!

Non prima di fare un enorme sorriso al proprietario del beershop, che non ha minimamente ricambiato….

Brutta giornata per lui… ottima giornata per noi!

Rimaniamo nel centro città, ma cambiamo locale. E che locale!

Soltanto 3.7% alcolici.

Può una così bassa gradazione alcolica soddisfare i palati più esigenti?

Non sempre alta gradazione significa maggiore gusto o addirittura migliore birra, anzi, non ci azzecca proprio nulla!

“Mülna” del birrificio ungherese Hübris (a pochi km da Budapest) ne è l’esempio.

No, non stiamo parlando della Hazy Neipa in primo piano, ma della bella rossa dietro di lei.

Una Raspberry Sour ale delicata e con spiccate note dolci, un finale acidulo e astringente donato dai lamponi. Un dolcetto ideale come aperitivo ma perfetto anche per l’abbinamento con un dessert.. una crostata di lamponi, ad esempio!

La location è l’ospitale Beer Brothers, taverna intima e ben curata nel pieno centro della città con un’ampia e curata selezione di birre artigianali ungheresi

Quando c’è l’accoglienza e si beve bene, si può chiedere di più?

Nel centro di Budapest, si trova una tra le più eleganti taproom che abbiamo mai visitato..  quasi limitativo chiamarla in questo modo!

MadHouse Bistrò” è il tipico locale alla moda che potrebbe ricordare quelli nelle nostre grandi città. Luci soffuse, musica soft a rendere l’atmosfera intima, personale gentile e disponibile a curare l’esperienza.

Il menù ricercato, con pietanze al limite del gourmet e ovviamente la birra, targata MadScientist Brewery.

Probabilmente il più famoso birrificio ungherese, fondato soltanto nel 2016, ma con una capacità di diffondersi in tutta Europa molto velocemente, grazie all’alta qualità delle loro birre oltre che l’eccentricità nelle produzioni.

Per questo scegliamo di provare la loro Mad Fischerman’s Soup, una zuppa con cavolo croccante, pesce gatto tonkatsu (una particolare impanatura giapponese) e pane a lievitazione naturale.

E siccome non abbiamo una mezza misura.. ci abbiniamo una TIPA da 10,5%! 💥

“C0caine Punch”, collab con l’olandese Frontaal Brewing Co.

Amara, decisa, estrema!

Un’IPA da mangiare

No, il troppo luppolo non ci ha dato al cervello.

Qui al MadHouse di Budapest si trovano dei piatti originali, ve lo abbiamo già detto!

Quello che può sembrare un dolce e cioccolatoso gelato nasconde al suo interno un cuore amaro, dato che la crema all’interno è preparata con una delle IPA del birrificio Mad Scientist.

Troviamo quindi una leggera acidità data dal lampone, la nota dolce ma allo stesso tempo amara del cioccolato fondente e per l’appunto, questo cuore amaro.

Per bilanciare, scegliamo una chicca che amalgama il tutto deliziosamente.

Biscuit Behemoth, un’Imperial Pastry Stout da 11%, ispirata ai dolci Cookies n Cream. Densa e liquorosa, con una spiccata dolcezza e una nota alcolica sapientemente nascosta.

Il miglior modo per concludere una stupenda serata… sarà l’ultima?

Non solo Ungheria.

Si, MadHouse si può considerare la taproom di MadScientist Brewery. Ma come ogni taproom che si rispetti, ospita anche le migliori birre di birrifici amici.

E’ questo il caso dello svizzero Hoppy People, a pochi passi dal confine italiano.

Prima prova in assoluto per noi di una birra svizzera (a memoria!) e prima grande soddisfazione.

“Just Pear One” è la loro Imperial Stout. Tutto qui?!

Direi di no, dato che questa viene lasciata maturare ben 30 mesi in botti di single Morand Williamine, la famosa acquavite di pera. 

Ne risulta una birra altamente alcolica (14.2%!), un profilo che indubbiamente non lo nasconde, ma che indubbiamente può essere sottovalutato dalla fragranza di pera e dalla bilanciatissima dolcezza.

Una birra pulita e decisa. Assolutamente da contemplazione.

Two more hoppy people in this world!

Born to fly!

No non sono Maverick e questo non è Top Gun…

L’unico a volare  è il Flying Rabbit del birrificio Monyo, non solo sull’etichetta di questa lattina ma anche sugli scaffali delle principali catene di supermercati ungheresi.

Nato nel 2014, è riuscito a imporsi nel mercato della birra artigianale fino a diventare uno dei più popolari birrifici, assieme al già citato Mad Scientist.

La loro IPA è diventata la più famosa d’Ungheria, per fare un paragone, la possiamo considerare la Punk IPA magiara.

6.5%, luppoli Citra e Centennial, un’intensa esplosione di frutti tropicali e sentori erbacei, con una leggera nota balsamica.

Dopo il volo del coniglio, voliamo anche noi.

L’ultimo post relativo a Budapest non poteva che raffigurare uno dei luoghi più belli della città, il Fisherman’s Bastion e la sua vista sullo skyline cittadino.

Arrivederci Budapest, al prossimo volo ❤️

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