• I tre volti del Belgio birraio

    Un grande ritorno in Belgio, questa volta con entrambi i piedi dentro il mondo della birra artigianale e con una passione sfrenata che negli anni è aumentata a dismisura.

    Molti sono i movimenti birrai che nei secoli sono nati e si sono sviluppati nel mondo, ma questa terra, per noi, sarà sempre sinonimo di qualità e autenticità. 
    Da questo punto di vista, non vi è posto come il nostro amato Belgio.

    Abbiamo scelto, nella miriade di proposte che si possono trovare in questa terra, 3 birrifici che ci stanno a cuore e che rappresentano a nostro avviso i tre diversi volti del movimento birraio belga.

    Buona lettura!

    Brouwerij De Ranke

    La nostra esplorazione inizia da una vera e propria istituzione: nel cuore della Vallonia, a Dottignies, si trova il Birrificio De Ranke.

    Fondato nel 1994 da Nino Bacelle e Guido Devos, De Ranke è diventato un pilastro del movimento birraio indipendente, mantenendo viva la tradizione belga.

    Il birrificio si distingue per la sua filosofia produttiva: nessun compromesso sulla qualità. Ogni birra è prodotta con luppoli in fiore e malti di primissima scelta, con un approccio rigorosamente artigianale che valorizza i sapori autentici e complessi.

    Tra le loro creazioni più iconiche possiamo nominare la “XX Bitter”, manifesto del loro amore per le birre amare o la “Saison de Dottignies”, ad incarnare perfettamente lo stile rustico e fruttato delle saison belghe.

    Dopo l’interessante visita al birrificio con Nino, si arriva alla taproom.

    Rustica al punto giusto, con una stupenda veduta sulla campagna belga che circonda il birrificio e ovviamente la migliore selezione prodotta.

    Si parte dalle spine, con qualche grande classico.

    Ecco che arriva la più famosa: la XX Bitter, regina indiscussa della casa.
    A seguire, la Franc Belge: amber ale da 5.2%, leggera, con un corpo morbido maltato e un finale leggermente amaro donato dal luppolo utilizzato, il Fuggle.

    La più apprezzata, però, è stata la Saison de Dottignies.
    5.5%, colore dorato, al naso un’esplosione di aromi fruttati e floreali.
    In bocca si percepiscono le note di miele con un evidente sentore erbaceo donato dal luppolo.
    La secchezza finale la rende una birra facile da bere, che non stanca facilmente.

    Abbiamo deciso di chiudere questa fantastica visita al birrificio De Ranke con una Mirakel.

    Blend di 3 Lambic, due provenienti dal Pajottenland e uno del birrificio stesso, rappresenta un vero e proprio miracolo, come il nome dichiara.

    5.5%, un bel dorato carico, schiuma bianca evanescente. Aromi brettati e legnosi. Una bevuta complessa ed equilibrata.

    Una rarità che non ci siamo lasciati sfuggire.

    De Ranke non è solo un birrificio, ma un simbolo di resistenza alle mode del momento e un baluardo della cultura birraia tradizionale.

    Il nostro viaggio qui è stato un ritorno alle radici del Belgio birraio, un’esperienza che ogni beer lover dovrebbe vivere almeno una volta.

    St.Bernardus

    La visita nel cuore birraio del Belgio continua.. direzione Watou.

    Benvenuti allo storico birrificio St. Bernardus: un’icona nel mondo della produzione di birra.

    L’esperienza è iniziata con un’immersione nel verde del loro luppoleto, dove il luppolo cresce rigoglioso e forma una vera e propria cattedrale naturale.

    [Quale occasione migliore per sfoggiare i nuovi sticker?!]

    L’ordine e la cura nel coltivare il luppoleto parla dell’attenzione che St. Bernardus dedica alla qualità. Il luppolo, che in questa zona viene coltivato con metodi tradizionali, è uno degli ingredienti chiave che conferisce alle loro birre quel sapore inconfondibile e ricco di sfumature.

    Entriamo in birrificio, un luogo carico di storia, dove la tradizione monastica si incontra con le tecniche moderne per creare birre straordinarie.

    La struttura in legno che accoglie il visitatore, con il logo inconfondibile di St. Bernardus, incarna perfettamente l’equilibrio tra tradizione e innovazione che caratterizza la loro produzione.

    Ogni birra prodotta qui è il risultato di un processo meticoloso e nonostante i monaci non siano più presenti da anni nella produzione, la qualità è davvero molto alta.

    Lo studio durante un tour, si sa, impegna mente e corpo.
    Per questo, sembra fatta apposta la taproom di St.Bernardus per soddisfare la nostra sete.

    Nel mezzo della campagna belga, attorniati da luppoleti, spicca la stupenda terrazza del birrificio.
    Uno spazio enorme, dove poter degustare le migliori produzioni di casa in un luogo moderno e scenografico.

    Chi non conosce le birre di St.Bernardus? La Tripel ad esempio, oserei dire tra le migliori nel suo genere al mondo. Oppure l’esplosiva ABT 12, Quadrupel da 10% piacevolmente dolce e corposa.

    Proviamo la Extra 4, mai bevuta prima, che con i suoi 4.8% è un perfetto inizio di giornata.
    Ah si, dimenticavo.. abbiamo ben pensato di fare il tour del birrificio alle 10 del mattino.. ops!

    Giallo paglierino, una soffice schiuma, al naso spiccano tutti i profumi agrumati e floreali.
    Un finale asciutto e una bevibilità altissima la rendono la birra perfetta da bere in estate senza rinunciare ad un’esplosione di gusto.

    Che altro si può dire in merito.. tappa obbligatoria per un viaggio nei vari mondi birrai che il Belgio ha da offrire.

    De Dolle Brouwers

    DA IMPAZZIRE!

    Abbiamo varcato le porte di De Dolle Brouwers, immergendoci in una dimensione unica, un vero luogo di culto per ogni appassionato di birra artigianale.

    Qui la tradizione belga si unisce ad un pizzico di follia creativa, rendendo questo birrificio uno dei più eccentrici e affascinanti che abbia mai visitato.

    Fondato nel 1980, De Dolle Brouwers ha radici profonde nella storia della birra.
    Il birrificio nasce in un vecchio mulino ristrutturato nella cittadina di Esen, nelle Fiandre occidentali, e da allora è diventato un simbolo di resistenza creativa nel mondo della birra artigianale.

    Al timone c’è il geniale Kris Herteleer, non solo un birraio, ma un vero e proprio artista e vero visionario.
    Kris non si limita a produrre birra, ma a raccontare delle storie: ogni sua creazione è un racconto liquido che sfida le convenzioni del gusto e della produzione.

    Le birre prodotte qui, come la famosa Arabier o la tanto di moda Stille Nacht, sono il risultato di un approccio sperimentale, mantenendo però un profondo rispetto per le tecniche tradizionali belghe.
    L’attenzione maniacale di Kris ai dettagli e il suo spirito eclettico si riflettono in ogni sorso, creando birre complesse e sempre sorprendenti.

    De Dolle non è solo un birrificio: è un’esperienza.

    Dopo la visita, è d’obbligo sedersi a degustare le loro creazioni nella storica taproom.

    E’ arrivato il momento di assaggiare qualcosa e la scelta non può che ricadere sue due birre epiche: le leggendarie “Oerbier” e “Arabier”, entrambe frutto del genio di Kris.

    Partiamo dalla prima, una delle birre più iconiche dell’intero Belgio.
    La Oerbier è un’esperienza sensoriale, scura e dal tenore alcolico importante (9%). Il suo bouquet è complesso e ricco, con note di frutta secca, cioccolato fondente e spezie. Ma ciò che la rende davvero unica è la sua acidità bilanciata, dovuta a una maturazione in bottiglia che evolve nel tempo, creando una bevuta sorprendente ad ogni assaggio.
    Un capolavoro che riesce a migliorarsi con l’invecchiamento.

    La seconda, ma non per importanza, è la Arabier, una birra chiara, più “leggera” rispetto alla sorella Oerbier ma non meno interessante. Con un 8% di alcol, è una Belgian Strong Ale ricca di note agrumate, date da una generosa luppolatura di luppoli belgi. Al naso spiccano profumi di arancia amara e fiori bianchi, che si accompagnano a un corpo ben strutturato e secco. È una birra che sorprende per il suo equilibrio e la sua freschezza.

    Non abbiamo ancora finito… manca LEI…

    Non possiamo andarcene da De Dolle senza averla provata.. la Stille Nacht! 

    Negli ultimi anni, questa birra è diventata una vera “trendsetter” nel mondo delle birre artigianali, con collezionisti e appassionati che la cercano per il suo incredibile potenziale di invecchiamento e per la “moda” che si è scatenata nei suoi confronti.

    Non proviamo la classica, che amiamo ma che troviamo più facilmente in Italia. Proviamo la versione barricata: Stille Nacht Reserva 2022.

    Nasce come una birra natalizia ma ormai viene bevuta tutto l’anno; invecchiata in botti di Amarone per 2 anni e con una gradazione alcolica importante (12%), si distingue per il suo carattere caldo, complesso e profondo.
    La versione riserva, in particolare, eleva tutto questo a un nuovo livello: le note di caramello, frutta candita, miele e spezie si fondono con una leggera acidità che rende ogni sorso unico.

    Ogni annata porta con sé sfumature diverse, e la “2022” non fa eccezione, rendendola una chicca imperdibile per chi ama scoprire ogni minimo dettaglio evolutivo della birra nel tempo.

    E con questa birra epica, si chiude il nostro viaggio tra le creazioni di “De Dolle Brouwers”.

    Un’esperienza che ci ha fatto scoprire la passione e la tradizione di un birrificio che ha saputo conquistare il cuore di tutti gli esploratori del luppolo come noi.